ZOLLE
Riqualificazione della fascia periurbana ad ovest delle mura
Riqualificazione della fascia periurbana ad ovest delle mura
San Gimignano vanta di una grande celebrità per le sue torri medioevali che ancora oggi svettano sul suo panorama. Per questo motivo le è stato dato il soprannome di “Manhattan del medioevo”.
Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d’oro del Comune, ne restavano 25 nel 1850 ed oggi ne restano solamente 16, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, che è alta 51 mt, mentre la più alta è la torre del Podestà, detta anche torre Grossa di 54 mt.
La proposta di progetto per la riqualificazione urbanistica e paesaggistica della fascia periurbana del paese ha insistito nel voler ridare vita a quelle 56 torri ad oggi mancanti. L’intera area di progetto è stata suddivisa in 56 zolle di altezze diverse, ognuna delle quali va a rappresentare una torre mancante. Ciascuna zolla perimetralmente è separata dalla zolla adiacente andando a generare una serie di percorsi irregolari all’interno dell’area seguendo il modello del paese medioevale.
L’aspetto globale dell’intervento appare come un enorme area di terra solcata in modo irregolare a formare numerose zolle.
Un solco longitudinale va ad identificare il percorso principale che parte da P.zzale Martiri Montemaggio sino a viale Garibaldi. Questo percorso ciclo-pedonale risulta essere irregolare a sezione variabile andando a creare piazze tra le zolle. E’ un percorso parallelo alla vecchia via Francigena che taglia il nuovo impianto urbanistico collegando tutti gli ambiti di progetto. E’ interamente accessibile per disabili.
Perpendicolarmente al percorso principale sono posizionati percorsi secondari che vanno a comunicare direttamente con le vie storiche del paese medioevale da un lato e dall’altro sfociano in belvederi che affacciano sul giardino agrario. Tutti i percorsi sono realizzati con pietra naturale tipo travertino toscano con diversa gradazione di tono andandone così ad identificarne la gerarchia.
Tutte le piazze presentano lingue di verde alternate a lingue di pietra che a loro volta diventano sedute.
Piazza Martiri Montemaggio, nel suo lato ovest, è stata completamente pedonalizzata andandola a connettere con la piazza nuova di progetto che accoglie i nuovi edifici pubblici.
Nell’area residenziale una serie di piazze a cubo a quote diverse si vanno ad integrare con i volumi delle abitazioni e con i rispettivi giardini privati.
Lungo la via dei Fossi è stato garantito un percorso ciclo-pedonale che è collegato in molteplici punti alla nuova area.
Il bando richiedeva la progettazione dell’area periurbana posta ad ovest delle mura storiche suddivisa in sette ambiti funzionali. L’approccio progettuale all’area è stato quello di poter unificare con un unico linguaggio e materiali tutta l’area, pur mantenendo ben distinte le funzioni richieste per ogni ambito.
La nuova area appare morfologicamente con strade irregolari come la morfologia del paese medioevale. Gli edifici sono posizionati a diretto contatto con i percorsi amalgamandosi con gli stessi formando un unico tessuto urbano.
Il progetto verte ad un approccio sostenibile sia in chiave urbana che sociale. Si può infatti notare la notevole area che è stata garantita a verde pubblico con l’inserimento di orti urbani e ripristino degli olivi. Tutti i parcheggi auto rimangono al di sotto di coperture verdi, questo a permettere una vista panoramica d’insieme del grande giardino periurbano. I parcheggi funzionano a livelli collegati ciascuno con rampe.
Una serie di rampe e scalinate creano la nuova porta che connette via dei Fossi al campo agrario e a mezzo di un successivo percorso ci si collega al vecchio percorso limitrofo al cimitero che successivamente ci riporta alla quota di via dei Fossi attraversando la nuova area verde con olivi.
Tutti percorsi all’interno del progetto non permettono l’accesso in superficie alle auto, dando una qualità urbana del vivere al cittadino-turista elevata. Esclusivamente a mezzo di una nuova circolazione posta ad ovest dell’area è permesso l’accesso carraio ai turisti per raggiungere i parcheggi.
Questo ha permesso di aumentare notevolmente quello che è definita sostenibilità sociale ovvero ottenere e mantenere un salutare mix di gruppi socio-economico all’interno del quartiere che va a rafforzare un senso di comunità che sarà tramandato nelle generazioni. Quando un senso di comunità è “coltivato” per diverse generazioni, il quartiere diventa auto-rinnovante e questo è il vero significato si sostenibilità sociale. Una varietà di spazi esterni, determina qualità per una grande varietà di fruitori, forzando non solo mix sociali ma anche mix di generazioni.
Delle 72 tra torri e case-torri, esistenti nel periodo d’oro del Comune, ne restavano 25 nel 1850 ed oggi ne restano solamente 16, con altre scapitozzate intravedibili nel tessuto urbano. La più antica è la torre Rognosa, che è alta 51 mt, mentre la più alta è la torre del Podestà, detta anche torre Grossa di 54 mt.
La proposta di progetto per la riqualificazione urbanistica e paesaggistica della fascia periurbana del paese ha insistito nel voler ridare vita a quelle 56 torri ad oggi mancanti. L’intera area di progetto è stata suddivisa in 56 zolle di altezze diverse, ognuna delle quali va a rappresentare una torre mancante. Ciascuna zolla perimetralmente è separata dalla zolla adiacente andando a generare una serie di percorsi irregolari all’interno dell’area seguendo il modello del paese medioevale.
L’aspetto globale dell’intervento appare come un enorme area di terra solcata in modo irregolare a formare numerose zolle.
Un solco longitudinale va ad identificare il percorso principale che parte da P.zzale Martiri Montemaggio sino a viale Garibaldi. Questo percorso ciclo-pedonale risulta essere irregolare a sezione variabile andando a creare piazze tra le zolle. E’ un percorso parallelo alla vecchia via Francigena che taglia il nuovo impianto urbanistico collegando tutti gli ambiti di progetto. E’ interamente accessibile per disabili.
Perpendicolarmente al percorso principale sono posizionati percorsi secondari che vanno a comunicare direttamente con le vie storiche del paese medioevale da un lato e dall’altro sfociano in belvederi che affacciano sul giardino agrario. Tutti i percorsi sono realizzati con pietra naturale tipo travertino toscano con diversa gradazione di tono andandone così ad identificarne la gerarchia.
Tutte le piazze presentano lingue di verde alternate a lingue di pietra che a loro volta diventano sedute.
Piazza Martiri Montemaggio, nel suo lato ovest, è stata completamente pedonalizzata andandola a connettere con la piazza nuova di progetto che accoglie i nuovi edifici pubblici.
Nell’area residenziale una serie di piazze a cubo a quote diverse si vanno ad integrare con i volumi delle abitazioni e con i rispettivi giardini privati.
Lungo la via dei Fossi è stato garantito un percorso ciclo-pedonale che è collegato in molteplici punti alla nuova area.
Il bando richiedeva la progettazione dell’area periurbana posta ad ovest delle mura storiche suddivisa in sette ambiti funzionali. L’approccio progettuale all’area è stato quello di poter unificare con un unico linguaggio e materiali tutta l’area, pur mantenendo ben distinte le funzioni richieste per ogni ambito.
La nuova area appare morfologicamente con strade irregolari come la morfologia del paese medioevale. Gli edifici sono posizionati a diretto contatto con i percorsi amalgamandosi con gli stessi formando un unico tessuto urbano.
Il progetto verte ad un approccio sostenibile sia in chiave urbana che sociale. Si può infatti notare la notevole area che è stata garantita a verde pubblico con l’inserimento di orti urbani e ripristino degli olivi. Tutti i parcheggi auto rimangono al di sotto di coperture verdi, questo a permettere una vista panoramica d’insieme del grande giardino periurbano. I parcheggi funzionano a livelli collegati ciascuno con rampe.
Una serie di rampe e scalinate creano la nuova porta che connette via dei Fossi al campo agrario e a mezzo di un successivo percorso ci si collega al vecchio percorso limitrofo al cimitero che successivamente ci riporta alla quota di via dei Fossi attraversando la nuova area verde con olivi.
Tutti percorsi all’interno del progetto non permettono l’accesso in superficie alle auto, dando una qualità urbana del vivere al cittadino-turista elevata. Esclusivamente a mezzo di una nuova circolazione posta ad ovest dell’area è permesso l’accesso carraio ai turisti per raggiungere i parcheggi.
Questo ha permesso di aumentare notevolmente quello che è definita sostenibilità sociale ovvero ottenere e mantenere un salutare mix di gruppi socio-economico all’interno del quartiere che va a rafforzare un senso di comunità che sarà tramandato nelle generazioni. Quando un senso di comunità è “coltivato” per diverse generazioni, il quartiere diventa auto-rinnovante e questo è il vero significato si sostenibilità sociale. Una varietà di spazi esterni, determina qualità per una grande varietà di fruitori, forzando non solo mix sociali ma anche mix di generazioni.
luogo:San Gimignano, Siena, IT
categoria:concorso
cliente:Comune di San Gimignano
team di progetto:Rudy Davi, Stefano Bizzarri, Chiara Caberletti, Michele Filippini
superficie:80.000 mq
anno:2012
risultato:12°